Rivista bimestrale di cultura e costume Registrazione presso il Tribunale di Roma nr. 170/2012 dell'11/06/2012

Nabokov e il buon lettore

Un excursus tra i pensieri di Vladimir Nobokov che in Lezioni di letteratura ci narra le caratteristiche che un buon lettore e un bravo scrittore dovrebbero avere

“(…) Leggendo, dovremmo prestare attenzione ai particolari, e coccolarli. Non ho nulla da obiettare sul chiarore lunare della generalizzazione, ma solo se viene dopo che si sono amorevolmente colte tutte le minuzie del libro. Quando invece si inizia con una generalizzazione preconfezionata, si parte dall’estremo sbagliato e ci si discosta dal libro prima ancora di aver cominciato a capirlo. Nulla è più noioso o più ingiusto nei confronti dell’autore dell’incominciare a leggere, diciamo, Madame Bovary, partendo dell’idea preconcetta che si auna denuncia della borghesia. Non dovremmo mai dimenticare che l’opera d’arte è sempre la creazione di un mondo nuovo, e cha la prima cosa da fare sarebbe studiare quel mondo nuovo nel modo più circostanziato possibile, accostandoci come a una cosa per noi del tutto nuova, che non ha alcun rapporto scontato con i mondi che già conosciamo. Un volta studiato attentamente quel mondo nuovo, allora, e solo allora,  potremo passare a esaminarne i legami con altri mondi, con altri settori della conoscenza (…)”

 

“(…) Il tempo, lo spazio, i colori delle stagioni, i movimenti dei muscoli e il lavorio della mente: per gli scrittori di genio tutte queste cose (per quanto ci è dato supporre, e io confido di non sbagliare) non sono nozioni tradizionali che si mutuino dalla biblioteca circolante delle pubbliche verità, ma una serie di sorprese uniche che i massimi artisti hanno saputo esprimere nella propria maniera unica e particolare (…)”

 

“(…) L’arte dello scrivere è un’attività inutile se non comporta anzitutto l’arte di vedere il mondo come risorsa potenziale della narrazione. Gli elementi che compongono il mondo possono senz’altro essere reali (per quanto è possibile definire la realtà) ma non formano un tutto univoco: sono caos, e quel caos lo scrittore lo mette in moto, permettendo così al mondo di accendersi con un guizzo e di fondersi, ricombinandosi poi non solo nelle parti visibili e superficiali, ma negli stessi atomi. Lo scrittore è la prima persona che ne traccia la mappa e dà il nome agli elementi naturali che contiene (…)”

 

“(…) Quali caratteristiche dovrebbe avere un lettore per essere un buon lettore? Scegliete quattro risposte fra le seguenti:

  1. Essere iscritto a un club del libro.
  2. Identificarsi con il/la protagonista.
  3. Concentrarsi sull’aspetto socioeconomico.
  4. Preferire una storia con azione e dialogo a una che sia priva.
  5. Aver visto il film tratto dal libro.
  6. Essere uno scrittore in erba.
  7. Avere immaginazione.
  8. Avere memoria.
  9. Disporre di un dizionario.
  10. Avere un minimo di senso artistico.

Gli studenti propendettero decisamente per l’identificazione emotiva, l’azione, e l’aspetto socioeconomico o storico. Ma naturalmente, come voi avrete intuito, il buon lettore è quello che ha immaginazione, memoria, un dizionario, e un minimo di senso artistico, che mi propongo di sviluppare in me stesso e negli altri ogni volta che se ne presenta l’occasione (…)”

 

“(…) Un buon lettore, un grande lettore, un lettore attivo e creativo è un rilettore, e vi spiego perché: quando leggiamo un libro per la prima volta, l’operazione stessa di muovere faticosamente gli occhi da sinistra a destra, una riga dopo l’altra, una pagina dopo l’altra, questo complesso lavoro fisico sul libro, il processo stesso di apprendere in termini di tempo e spazio, di cosa esso tratti, è ostacolo tra noi e il godimento artistico (…)”