Rivista bimestrale di cultura e costume Registrazione presso il Tribunale di Roma nr. 170/2012 dell'11/06/2012

Gli spiriti dell’isola (The Banshees of Inisherin) (Martin McDonagh, 2022)

di Alessandra Tesei

Nel 2022 Martin McDonagh ci regala un film che racconta di un’amicizia, di un’isola e di una tensione crescente…

 

Nothing has ever happened. Nothing. This is the only thing that has ever happened.

Harold Pinter

Nothing is more real than nothing.

Samuel Beckett

In un giorno del 1923, Pádraic Súilleabháin, alle due in punto del pomeriggio, va a chiamare l’amico Colm Doherty per andare insieme al pub di Jonjo, come tutti i pomeriggi da che si conoscono. Sull’isola di Inisherin splende l’arcobaleno.

Quel giorno però Colm non risponde a Pádraic, che lo guarda dalla finestra senza capire. Colm sta semplicemente lì in casa, seduto, e fuma.

Accade qualcosa che Pádraic non si sarebbe mai aspettato e, da qui in poi, ciò che succederà non sarà mai quello che noi ci aspettiamo. Finiremo sempre per andare in un’altra direzione rispetto a quella che avremo pensato.

Questo è un film che permane nello spettatore e un lavoro magistrale di sceneggiatura: il ritmo della lingua e dei dialoghi ci trasporta, lo ascoltiamo come musica, si chiude perfettamente.

È una storia che ci parla di quando dovremmo lasciar andare le cose. È un racconto mitologico, è un racconto folk. È una storia di eventi che succedono e di come nessuno possa farci niente. È un racconto di cose che cambiano. È una storia sull’assurdità.

Avvengono tre eventi irragionevoli: Colm che smette di parlare a Pádraic perché l’amico non gli piace più, Colm che minaccia di tagliarsi le dita se Pádraic gli rivolge la parola e Colm che si taglia realmente le dita. Irragionevole è anche come Pádraic non accetti il fatto che l’amico gli pone dinanzi — per quanto illogico possa essere — continuando ancora a parlargli.

A fare da contrappunto ai due protagonisti nella partitura del film troviamo Siobhán, sorella di Pádraic, e Dominic, entrambi necessari a farci uscire dall’assurdità della vicenda principale. L’una sopravviverà, anzi sceglierà come vuole vivere — e cioè fuori da Inisherin — e l’altro soccomberà sull’isola e all’isola. Sono loro due a rappresentare la realtà, mentre Pádraic e Colm sono l’assurdo, impelagati nel loro conflitto insensato, ovvio ed elegante riflesso della Guerra Civile che si sta consumando in Irlanda in quel momento e che i personaggi vedono solo da lontano.

L’altra figura necessaria è Mrs. McCormick. La vecchia signora che tutti gli abitanti dell’isola tentano di evitare è la banshee personale di Inisherin — l’accurato spirito che predice le morti —che, nel suo stare rilassata a osservare le vicende intorno a lei con ironico distacco, è il film stesso, al quale il regista aggiunge però la compassione che prova nei confronti dei suoi personaggi e che troviamo nel suo soffermarsi sui visi dei protagonisti, nel rimanere a guardarli mentre si allontanano, e nello sguardo degli altri animali, che qui hanno lo stesso peso di quelli umani.

Come nelle opere di Pinter e Beckett, ci sono sinapsi sotto ogni frase. Ci sono tanti piccoli presagi che annunciano qualcosa, oggetti che vediamo e poi ri-vediamo: la sedia gialla di Colm in casa sua — alla fine del film rovesciata, dopo l’incendio provocato da Pádraic — su cui siederà Mrs. McCormick a osservare da lontano i due protagonisti sulla spiaggia, ma soprattutto il bastone uncinato che compare all’inizio, quando ci viene presentato Dominic, che lo tiene fra le mani e si chiede a cosa possa servire, “forse a recuperare qualcosa a un bastone di distanza?”. Quello è il bastone di Mrs. McCormick, che lo userà per recuperare dal lago il cadavere del ragazzo.

Qui, come spesso in McDonagh, c’è la sospensione del giudizio nei confronti dei personaggi, perché questi mutano incessantemente: non è possibile né giusto giudicare ogni loro azione, quindi li lasciamo essere. Non sembra trasparire una morale né un avvertimento: è come se McDonagh ci mostrasse una fatto che accade, alcune cose che cambiano e diverse reazioni. Resta lì con noi, banshee compassionevoli, a guardare, ci fa vedere le persone essere persone, la vera natura dell’essere umano che è tutto in continuazione.

Disarmati sorridiamo, e una parte di noi rimane sull’isola con loro.