di Francesca Pacini
Il governo di Erdogan ha intenzione di far passare una legge che prevede il sequestro dei cani randagi e il loro abbattimento se entro trenta giorni non trovano una famiglia adottiva. Ma gli animalisti sono sul piede di guerra…
Chi come me passa diverso tempo a Istanbul è abituato a vedere ovunque i randagi che convivono con la popolazione, Stanno lì, distesi sui parchi, o appollaiati davanti ai negozi (a volte anche dentro). I gatti passeggiano serenamente nelle moschee, dove a volte si arrampicano sulla tunica degli imam durante le cerimonie. Gli animali, a Istanbul, sono trattati con amore e rispetto, diversamente da quanto accade in altri luoghi della Turchia (un po’ come da noi). Ho sempre apprezzato il legame fra turchi e randagi. Ma qualcosa rischia di cambiare. Una proposta di legge, voluta dall’attuale governo, che mira a catturare tutti i cani senza padrone per poi abbatterli se, entro un mese dall’inizio della detenzione, non trovano un’adozione. Tra l’altro sono tutti di dimensioni importanti! Giganti dal cuore buono che non danno fastidio a nessuno. Per fortuna la proposta ha scatenato l’ira di gran parte della popolazione, scesa in piazza a Istanbul ed Ankara per sollevare la voce, per dire no, per opporsi a una legge di una crudeltà inaudita, che porterebbe a uno sterminio di massa. Ne parlo con Denise, che conosco da molti anni. Italo turca, vive a Istanbul, nella parte asiatica, insieme ai cani e ai gatti che sono i veri padroni di casa. Denise condivide informazioni sui social e vuole che questo scempio sia portato a conoscenza anche in Italia. E ha ragione.
di Francesca Pacini
Denise, vivi a Istanbul e sei una grandissima amante degli animali (quanti gatti e cani hai, adesso?). Vuoi raccontarmi cosa sta succedendo in Turchia?
Sono a Istanbul da 30 anni, e vivo fortunatamente in un quartiere amante degli animali (non avrei potuto fare diversamente). Al momento ho in casa nove gatti e due cani, tutti rigorosamente trovatelli. Da qualche tempo nei social si vedono post meravigliosi in tutte le lingue che decantano la fantastica convivenza di questa gente con gli animali di strada. Ed è proprio questo l’assurdo: il popolo turco è storicamente abituato a convivere con gatti e cani randagi. Ci sono innumerevoli dipinti, racconti, raffigurazioni a comprova che da secoli le strade delle città turche ospitano i quattro zampe. Ovviamente la cosa andava e va tenuta sotto controllo… Tant’è che una decina di anni fa il governo ha varato una legge a tutela di questi animali, per i quali ogni comune è responsabile e deve occuparsi della sterilizzazione e del ricovero qualora necessario. Purtroppo solo una minima parte di questi comuni lo ha fatto… Tipo 1 su 100, e mentre per i gatti (che sono da sempre i beniamini degli orientali) la cosa bene o male è controllata, i cani hanno raggiunto numeri considerevoli. Si è scoperto che molti comuni piuttosto che mettere in atto la legge, hanno sistematicamente raccolto i cani per abbandonarli in zone periferiche. Qui ovviamente la riproduzione incontrollata ha portato a decine e decine di branchi allo stato brado. I casi di persone aggredite sono all’ordine del giorno (i media a volte sono davvero controproducenti, se si pensa che per una persona aggredita da un cane assetato o affamato, ce ne sono decine vittime di soprusi, violenze, stupri, incidenti…). Di conseguenza il governo piuttosto che prendersi le sue responsabilità per un lavoro non svolto, vuole proporre la raccolta in massa di tutti i cani, che messi in canile se non adottati entro 30 giorni saranno soppressi.
Tu sei italo-turca (una combinazione bellissima). Dunque conosci bene anche la situazione dei nostri canili. Qui i cani vivono rinchiusi, a volte in gabbie strettissime. Ma siamo veramente così “avanti”, in Europa, per il semplice fatto di non vedere i randagi sulla strada? Non è per caso come con gli allevamenti? Rendiamo le sofferenze… invisibili?
La dichiarazione del presidente ha del grottesco: “Vedete animali per strada, cani randagi, nelle città europee?”. Senza tener conto della reale situazione dei canili che sono tutt’altro che case di riposo. Per di più la sua linea è sempre stata “non abbiamo bisogno dell’Europa” oppure “difendiamo la nostra cultura” … e adesso propone lo sterminio (perché è di questo che si tratterebbe) che va assolutamente contro la sua cultura e peggio ancora la sua religione! In questo momento si tratta solo di una proposta, ma ha sollevato un polverone pazzesco. Da entrambe le parti purtroppo! Perché in alcune zone dell’est, in particolare Urfa e Konya (guarda caso zone ad alto tenore religioso) si stanno autogestendo infliggendo alle povere bestie torture indicibili. Cani impiccati, sgozzati, affogati… L’Europa che lui vorrebbe imitare deve sapere, la gente che fa i post idilliaci sui cani cippati di Istanbul deve sapere, chi ama questo paese deve sapere!
Sì infatti… L’ispirazione secondo me è quella. Ma ribadisco è totalmente contraria alla vera cultura dei turchi. Non riesco davvero a capacitarmi di quello che sta succedendo.
La legge pare ispirarsi alle terribili perreras spagnole. Essere uccisi perché non adottati. Invece di cambiare le leggi in paesi come questo, esportiamo mattanze inutili…
Come sai, Istanbul è la mia città del cuore. Ho sempre amato vedere cani e gatti liberi ma accuditi. Tuttavia, ultimamente alcuni volontari mi hanno raccontato che l’atteggiamento sta cambiando, si va verso una maggiore intolleranza verso i cani. Istanbul è la capitale. Che accade nei villaggi, nelle periferie?
Come ho già detto, il presidente ha un seguito enorme, e le sue parole vengono prese per il verbo… e anche travisate, come sta succedendo. Gente del popolo, ignoranti senza criterio si sentono autorizzati a “eliminare” la fonte del pericolo e delle malattie. Ogni mezzo è plausibile.
I gatti in Turchia, come in molti paesi musulmani, sono adorati. Perché i cani invece sembrano essere figli di un Dio minore? Non è certo che Maometto abbia detto che se un cane entra in una casa, gli angeli se ne andranno… Ci racconti qualcosa al riguardo?
Sono nata in Italia ma mio papà era turco, musulmano praticante. Di quelli veri però. Nel senso che mi ha sempre parlato di un Islam buono, misericordioso, di pace e tolleranza e di quanto gli animali fossero “le creature di Dio, che un giorno parleranno” (da una sura del Corano). E mi ripeteva sempre che quel giorno diranno come noi li abbiamo trattati … Quindi non foss’altro che per non subire le ire divine, il buon musulmano dovrebbe rispettarli e mai farli soffrire (sembra un paradosso, ma perfino la macellazione ha un rito preciso affiché la bestia non soffra).Insomma, siamo nel completo nonsense, e io come tutti i milioni di persone (animalisti e non) siamo increduli e arrabbiati. E continueremo a batterci costi quel che costi.