di Giusy Maugeri
Delle mie parole
cadute di notte su un foglio bianco,
cosa percepirai tu che scorri le righe…
Riuscirà la mia penna a dare forma,
a imprigionare l’immensità?
È riduttiva ogni sillaba,
non sa descrivere il volo sulle alte cime,
né lo slancio d’amore che s’innalza,
brucia e si consuma,
dividendosi in particelle multicolore,
come i fuochi d’artificio nel dì della festa.
E poi il silenzio, il buio,
forse il vuoto del nulla che colma le ore,
mentre elabora dense emozioni il cuore,
scolpisce figure la mente
e gioca coi toni del chiaro-scuro,
come in un disegno mai completato…
Di questo cosa percepirai tu che leggi parole,
nero su bianco senza colore,
tu che non stringi la mia mano
e non ne senti il calore,
né vedi i miei occhi,
né le rughe della mia pelle,
solchi di vita,
tracciati di risa e di pianto,
di vittorie e sconfitte
passate e presenti…