Rivista bimestrale di cultura e costume Registrazione presso il Tribunale di Roma nr. 170/2012 dell'11/06/2012

Scuole di scrittura?

di Francesca Pacini

Voglio scrivere. Devo frequentare un corso, una scuola? No, devi LEGGERE. Anzi, devi imparare a leggere bene.

I maestri di scrittura sono gli stessi scrittori. E la didattica della lettura – oggi assente, purtroppo, nelle scuole – è l’unica chiave per scrivere.

Chiariamo una cosa. Pochissimi leggono, moltissimo scrivono. Senza capire che in questo modo si vanno solo a intasare le case editrici con mediocri proposte letterarie.

Bisogna invece essere bravi lettori. Perché un buon lettore è l’unico in grado, se ha il talento su cui misurare poi l’allenamento, di produrre letteratura.

Ecco perché i corsi sulla costruzione dei romanzi, sulla scrittura creativa, rischiano di essere meri contenitori commerciali. Virginia Woolf non ha seguito nessuna scaletta, nessuna regola. Né lo ha fatto Dostoevskij, o Calvino, o Borges, o Proust…

Studiare a tavolino non ci farà imparare a scrivere bene. Si tratta di un inganno, un’illusione.

Andiamo in libreria, invece. Scegliamo scritture che ci conquistano, scritture che ci sono affini. E scegliamo anche quelle più distanti da noi.

Ma quando leggiamo, dobbiamo soltanto immergerci, lasciarci andare, vivere con i sensi l’esperienza della lettura. Dobbiamo destrutturare la mente, liberare le gabbie dell’intelletto e “ascoltare” le voci del libro. Sì, le voci. Il libro è plurale, non singolare. C’è l’autore, e ci sono i suoi personaggi. Nel libro si muovono storie e destini che attraversano città, paesaggi, paesi e secoli.

Leggiamo, leggiamo tanto. E solo allora, con umiltà, potremo cominciare a dar vita alla nostra scrittura, connettendoci con l’ispirazione.

La tecnica non potrà mai compensare l’assenza di talento. Invece la lettura può risvegliarlo, quel talento, come in un gioco di specchi in cui l’autore rimanda al lettore il segno di una possibilità di scrittura, ispirando, mostrando orizzonti da percorrere.

No, lasciamo stare le scuole di scrittura sulla costruzione di racconti o romanzi, Quei soldi usiamo per comprare libri e soprattutto per amarli, interiorizzarli.

Essere bravi lettori aumenterà la possibiltà di fare di noi bravi scrittori. Non c’è altra via.