La stagione del riscatto (1948-1958) racconta sei storie di donne, sei protagoniste che, nel ponente ligure, incarnano figure femminili forti, coraggiose, sempre un po’…più in là rispetto al prevedibile. Figure fiere, indipendenti: Maria, Viola, Tosca, Mirna, Caterina, Arlena hanno tutte qualcosa da raccontarci. E da insegnarci. Fanno parte di quella Italia di cui tutti siamo fieri, e che tutti, ultimamente, abbiamo rimpianto.
Sono storie comuni eppure è proprio lì, nell’ordinario, che si nasconde lo straordinario, è lì che la gemma dell’umanità sboccia, diventa fiore, si fa sentire attraverso le storie, i gesti, gli odori.
Sorprende, la maturità stilistica di Raffaella Gozzini: i racconti hanno un respiro narrativo di sapiente fattura. Seguono le storie ma non le invadono con virtuosismi e lezzi stilistici. Dunque una semplicità che non è affatto superficie ma, per dirla con Calvino, “gravità senza peso”.
Si sa, in Italia io racconti sono meno amati dei romanzi.
Ma questi, davvero, vale la pena di leggerli.